Parigi-Roubaix 2018, Van Aert pronto alla sfida: “Per me una scoperta, ma se potessi essere con i migliori…”

Wout van Aert pronto a stupire ancora alla Parigi – Roubaix 2018. Tra i grandi protagonisti di questa primavera sin dal suo debutto alla Strade Bianche, conclusa in terza posizione al termine di una generosa corsa offensiva, il triplice campione del mondo del ciclocross ha dimostrato di potersela giocare con i migliori anche su strada. Ad appena 23 anni si è regolarmente issato nelle prime posizioni delle grandi corse, confermando anche al Giro delle Fiandre di domenica tutto il suo talento. Ora l’ostacolo per certi versi più grande, ma forse anche uno dei più adatti a lui, che potrà sfruttare le suo enormi doti da ciclocrossista sulle dure pietre del Nord.

Per lui l’Inferno del Nord è il sogno di un bambino, quello che vide trionfare Tom Boonen per la prima volta nel 2005. Da allora ha cercato di non perdersi neanche una volta la corsa più anacronistica che ci sia, la classica di un giorno iconica del ciclismo d’antan. La ricognizione di ieri non ha fatto altro che aumentare per lui l’amore che già ha per questa corsa. Affrontando tutti i tratti di pavé più importanti, sino a concludere la corsa in una volatina coi compagni (che ha vinto) nel velodromo.

“Non ho obiettivi precisi perché per me è una scoperta – spiega a L’AvenirSe potessi essere con i migliori nel finale sarebbe sicuramente bellissimo… Ho sentito dire che Sven Nys mi considera un outsider per la vittoria. Fa sicuramente piacere, ma resto realistico. In ogni caso darò tutto per non aver alcun rimpianto in seguito. Vedremo dove questo mi porterà, ma in ogni caso non voglio parlare di un risultato, anche se chiaramente il mio inizio di stagione mi ha dato fiducia e ha mostrato che sono in buona forma”.

Indicando in Niki Terpstra come il naturale favorito dopo le dimostrazioni di forza a E3 Harelbeke e Giro delle Fiandre, il corridore della Véranda’s Willems – Crelan sa di avere una carta in più rispetto ai suoi avversari e ovviamente cercherà di farla fruttare, pur consapevole di non essere l’unico con quelle caratteristiche. “Se dovesse piovere per me sarebbe un bene – commenta – Anche se sarei contento se ci fosse bel tempo perché sono settimane che è brutto. La mia carta principale penso sia la velocità con la quale posso affrontare le curve. Sono capace di tagliare, passare sulle pietre, l’erba e il fango, che non è un fattore da poco. Ma non è che sia l’unico a saperlo fare…”

Arrivato in pompa magna dopo il suo terzo iride consecutivo nel ciclocross, con gli organizzatori che hanno fatto il massimo per poterlo avere al via, Van Aert è stato tra i più costanti di questa primavera, guadagnandosi rapidamente il rispetto dei rivali, che inizialmente sembravano soprattutto incuriositi dalla sua presenza. A suon di prestazioni si è invece fatto trovare pronto, unendo una non scontata intelligenza e grande lettura tattica della corsa a gambe eccezionali fino a ritagliarsi un posto nell’élite (scacciando con i risultati i dubbi sulle sue capacità oltre certe distanze). Domenica 8 aprila la sfida più sentita, forse anche quella in cui potrebbe davvero fare il colpaccio…

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